Salve a tutti, oggi vi parleremo di come il maestro Roberto Grisley ha presentato il nostro primo disco “Cordaminazioni”.
Il maestro, grande musicologo, scomparso prematuramente nel mese di luglio del 2018, ha scritto queste parole per noi dopo aver ascoltato la nostra incisione:
Un programma raffinato e allo stesso tempo estremamente godibile è contenuto nelle tracce di questo disco. Di per sé, la contaminazione fra generi non è un’idea particolarmente originale, anzi, potremmo dire che la continua dialettica fra contaminare e mantenere l’identità sia l’essenza stessa di ogni musica. Tuttavia, ascoltando le tracce di questo CD rimarremo anzitutto sorpresi da un aspetto squisitamente sonoro: negli arrangiamenti realizzati dagli interpreti, vengono esaltate le varietà dei timbri e delle tecniche degli strumenti; dunque si evocano atmosfere tipiche della musica popolare anche quando i pezzi sono interamente scritti e non provengono dalla tradizione orale.
Si tratta di strumenti a corde sud americani ed europei: il charango (reso famoso in Italia dai dischi degli Inti Illimani negli anni ‘70 del secolo scorso), la chitarra classica, il mandolino, la chitarra battente, la mandòla, il cavaquinho (cordofono di origine portoghese con la sua variante brasiliana). Questa tavolozza individuata essenzialmente nella musica sudamericana su strumenti a corda (a eccezione delle arpe, richiamate però in molti dei materiali armonici di questi pezzi attraverso l’uso, appunto, di arpeggi) è costruita sulla relazione, a volte paritaria, a volte più gerarchica, fra gli strumenti, sulla loro fusione o distanza nettamente percepibili nell’uso dei registri e delle accordature.
I timbri evocano luoghi: le Ande anzitutto (charango), il Brasile (cavaquinho), il Paraguay, ma anche latitudini a noi più vicine (chitarra battente, tarantelle) in cui è ormai chiara la matrice improvvisata della musica anche quando proviene dai secoli del Barocco. Per una misteriosa ragione – e una felice intuizione – sono ben integrati gli inserimenti delle tarantelle, con le loro strutture ripetitive, tipiche della danza popolare, fatte per liberare l’estro dell’improvvisatore. Insomma, un po’ come Proust con le Madeleine, se ascoltiamo questo disco possiamo viaggiare nei luoghi e nelle culture che hanno prodotto gli strumenti e queste belle musiche.
Duo musicale lucano, suonano 7 strumenti musicali: Chitarra Classica, Chitarra Battente, Mandola, Mandolino, Cuatro, Charango e Cavaquinho
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